Maria Anelli
(Direttrice del coro)
Il Coro “I Piccoli Musici” mette in scena Gianni Rodari musicato da Virgilio Savona.
La grande e profonda poesia di Rodari accompagnata dalla vivace e raffinata musica del Savona: quale migliore combinazione si può mai chiedere!
Ed eccoci qui a far rivivere questa bellissima opera, Filastrocche da cantare, sotto la mia guida artistica e con l’accompagnamento della pianista Serena Chillemi.
Il coro, composto da bambini tra i 5 e i 14 anni, nasce nel 2012 grazie alla collaborazione con Forum Italia e.V. e svolge regolarmente le prove presso l’Istituto Italiano di Cultura di Monaco di Baviera.
Con grande passione e impegno si porta avanti la tradizione musicale italiana, spaziando dal repertorio classico a quello moderno.
Noemi Brambilla
(Sindaco di Ameno)
Ameno, con la piccola costellazione delle sue frazioni, è un gioiello sospeso tra lago e collina, posizionato com’è su di un ampio balcone naturale che si affaccia sulla riva orientale del Lago d’Orta. Il paesaggio, oltre alle acque del lago che rispecchiano il blu del cielo, è arricchito anche dalla maestosità del Monte Rosa. Ameno è un piccolo borgo, che per storia e cultura della sua gente accetta e rilancia la sfida di una economia turistica rispettosa, sostenibile e moderna. Ricca è la vita culturale di Ameno, che ospita da sempre rassegne ed eventi legati all’arte, alla cultura, al cinema e alla musica. E proprio la musica è la protagonista di numerosi eventi come l’Ameno Blues Festival o la rassegna Piano Village.
Elisabetta Cavani
(Libreria ItalLibri)
Giocare con la lingua, ecco cosa ha insegnato Rodari ai bambini e ai grandi, creare poesie e rime ‘bislacche’, storie che partendo dall’accostamento insolito di due parole, dall’immaginare ‘che cosa succederebbe se...’ stimolano la fantasia a uscire da binari precostituiti, ad aprire la porta / la mente a vie nuove.
Se vogliamo, Rodari ha educato a non accettare supinamente ciò che è dato; ciò vale in senso ultimo, anche per quanto riguarda la società, l’ambiente, l’accettazione della diversità, dell’altro, la pace.
Rodari ha quindi ancora qualcosa da insegnarci, proprio in questi tempi. È sembrato quindi doveroso, nell’occasione del centenario, riportare l’attenzione sulla sua opera anche di pedagogo in un
seminario organizzato dagli istituti di pedagogia e italianistica della LMU di Monaco. Rodari è stato tradotto in tante lingue. Purtroppo in Gemania, dopo le pubblicazioni degli anni ’60 e ’70, è caduto nel
dimenticatoio, e al momento ci sono soltanto quattro titoli in commercio. La quantità di traduzioni in altre lingue - fino all’arabo, cinese, giapponese - su cui ruota la serata inaugurale dell’8 maggio
è la riprova dell’immediatezza dell’approccio di Rodari, dell’universalità dei suoi testi, comprensibili al di lá delle barriere linguistiche e culturali.
Lino Cerutti
Giornalista, amico di Gianni Rodari)
Tra due schiere di monti e chiuso da due morene glaciali, il Lago d’Orta riverbera il verde delle sponde e, nelle giornate serene, l’azzurro del cielo. S’incupisce solo nell’autunno, quando foglie e fiori sono portati via dal vento, che increspa la superficie dell’acqua. Il lago è vuoto, l’isola San Giulio, circondata da darsene e palazzi, con la basilica, monumento di arte e di lavoro secolare, ricorda il santo che la liberò dai serpenti e dai draghi. I mostri però escono ancora dal lago, una volta all’anno, nascondendosi sulle rive del golfo di Omegna. Qui giocava Rodari a contare i pesci rossi che guizzavano nell’acqua al margine del suo cortile. Adesso migliaia di bambini con binocoli e raggi laser, sulle barche o sulla spiaggia, cercano i draghi, nascosti chissà dove, in un gioco di fantasia e creatività.
Nel silenzio dell’isola pregano e lavorano le monache benedettine. Lago mistico, come lo definì Peter Benenson, fondatore di Amnesty International, il quale ebbe l’ispirazione di ‘mobilitare le coscienze’ durante una camminata sul monte sopra Crabbia di Pettenasco. Con la bella stagione, il lago rinasce: il traghetto corre da un approdo all’altro con frotte di turisti, le barche a vela dei vacanzieri si lasciano spingere dai venti, che cambiano direzione nelle diverse ore della giornata. I paesi rivieraschi accolgono in alberghi e campeggi villeggianti e turisti, curiosi di conoscere case e palazzi, chiese e oratori campestri di quello che fu, per quasi un millennio, uno stato autonomo: la Riviera, dominio del vescovo di Novara, che governava con liberalità, pago di godersi il frutto erariale del territorio, i palazzi vescovili di Gozzano e dell’isola e l’omaggio dei rivieraschi, che, quando il vescovo tornava all’isola, accompagnavano nella traversata del lago il suo bucintoro con decine di imbarcazioni.
Tempi e ambienti romantici, apprezzati soprattutto dai viaggiatori stranieri, impegnati nel gran tour alla scoperta del meraviglioso. E lo trovarono nel gran teatro del Sacro Monte di Orta, nelle venti cappelle, affrescate e popolate da decine e decine di statue, disposte opportunamente per raccontare la vita di San Francesco d’Assisi.
Tra i tanti visitatori del Sacro Monte, Friedrich Nietzsche prese ispirazione per il suo capolavoro Così parlò Zarathustra da quella visita che rappresentò un discrimine nella vita e nel pensiero del filosofo, tant’è che i suoi biografi usano l’espressione von Orta an (da Orta in poi). La montagna che identifica il Cusio è il Mottarone: dalla sua vetta lo sguardo spazia sulla catena delle Alpi dal Monviso al Bernina e, verso sud, il panorama s’allarga sui laghi prealpini e i fiumi che corrono verso il Po, attraversando floride pianure e industriose città. Di fronte, il monte Rosa fa da barriera alle valli, che vi convergono, le cui testate vennero abitate da popolazioni venute dal nord, i Walser, che s’insediarono nella fascia più alta delle montagne, verso i ghiacciai.
A metà Ottocento le comunità agro-pastorali della valle attraversata dallo Strona tra Omegna e Gravellona Toce diventano sede di attività artigianali e poi industriali: è un pullulare di opifici, per lo più filande, trasformate poi in aziende che producono casalinghi. Il culmine dello sviluppo industriale si raggiunge con l’invenzione della caffettiera moka (Bialetti).
Un prodotto che interpreta l’evolversi dei tempi, il dinamismo della vita moderna. Altra produzione (Girmi) che ha rivoluzionato la vita domestica è l’introduzione degli elettrodomestici (frullatori, lavatrici,
macina) nell’uso quotidiano. Le aziende che si affermano nel settore casalinghi sono assai conosciute: Alessi, Lagostina, Calderoni, Piazza, oltre le ditte sopra menzionate. Nei paesi della sponda occidentale del lago (Nonio, Cesara, Pella, San Maurizio d’Opaglio) e Gozzano si afferma l’industria dei rubinetti. Da operai della fabbrica di campane della bassa Valsesia e scalpellini della cava di granito di Alzo a imprenditori.
Anche in questo settore, i nomi delle ditte figurano nel catalogo delle aziende di primaria importanza nazionale.
Gli abitanti nativi dei paesi mantengono inalterate le tradizioni, soprattutto quelle legate alle feste religiose. All’isola, a fine gennaio, gli edili (muratori, geometri, tecnici) arrivano ‘a squadre’ a onorare San Giulio, loro patrono. Nella circostanza viene messo all’incanto un agnello, conteso tra i diversi gruppi.
In valle Strona, a Luzzogno, ogni tre anni, viene costruita una galleria di lenzuola e tele ‘tessute in casa’: sotto vi passerà la processione con la statua della Madonna, accompagnata dalla banda musicale, confraternite, rappresentanze e una fila interminabile di fedeli. A Campello Monti, comunità walser, per san Giovanni (24 giugno), viene vestito solo con il vello di un agnello ‘il Giovannino’, un bambino che accompagna in chiesa un agnellino come offerta. A Omegna, il top della festa di San Vito (fine agosto) viene celebrato con la processione e il trasporto dell’urna del giovane martire, la benedizione del lago e i grandiosi fuochi d’artificio.
A Quarna e in valle Strona, ancora alcune donne portano il costume tradizionale.
Il Cusio, terra dal nome antico, pur aprendosi alle novità del moderno, conserva stili di vita che lo scrittore Mario Soldati definiva «civiltà contadina e lacustre».
Una rete di strade e sentieri campestri consentono di girare attorno al lago in un percorso che attraversa paesi, boschi, pascoli, campi, non perdendo mai di vista il lago, un itinerario definito ‘anello azzurro’, adatto per escursioni, attività sportive, diporto domenicale.
Idealmente il ‘girolago’ potrebbe iniziare da Orta, uno dei ‘Borghi più belli d’Italia’, secondo una classifica nazionale, per salire al Sacro Monte, inserito nell’elenco Unesco come ‘Patrimonio dell’umanità’, quindi scendere nella frazione di Legro dalle case dipinte con scene tratte da film girati nel Cusio.
Poi la decisione del ‘camminante’: verso la torre di Buccione oppure percorrere la Riviera verso nord. Compiuto il giro, magari a tappe, si ritorna a Orta, in un bar della piazza-salotto per un drink di fronte all’isola, carica di storia e di mistero.
Roberto Cicala
(Editore di Interlinea)
Rodari, le parole animate
Le ‘parole animate’ di Rodari rappresentano, nel titolo di un libro e di una mostra di 25 anni fa, la capacità del grande scrittore per l’infanzia di stimolare i maggiori illustratori italiani e, attraverso le sue parole e i loro colori, regalare alla fantasia dei bambini di tutto il mondo storie ricche di gioia e speranza. Molto è stato scritto su Gianni Rodari ma forse ancora si può dire sui suoi disegnatori, che parlano ai lettori grandi e piccoli anche al di là delle lingue. Si scorrono così immagini di Altan,
Luzzati, Munari, Mirek, Maulini e molti altri artisti. Nel libro, con le parole di molti tra cui la scrittrice di oggi Anna Lavatelli, una delle eredi di Rodari, i personaggi di Cipollino, barone Lamberto, Gelsomino, gatto Zoppino e tanti altri rivivono nei colori delle copertine e delle immagini dei libri tradotti in centinaia di nazioni. Il volume è stato pubblicato da Interlinea, casa editrice che ha una collana “Le rane”, stampata su carta ecologica ricavata dalle alghe e inaugurata da un testo dello stesso Rodari, Il ragioniere-pesce del Cusio, perché «le favole stanno in ogni cosa: nel legno del tavolino, nel bicchiere, nella rosa». E anche nei colori e nelle parole.
Nicola Fantini
(Autore di Orta San Giulio)
Una mattina come tante dell’anno scolastico 1970-71: c’era un po’ di fermento nella classe 3B - grembiulini bianchi le femmine, blu i maschi, tutti col colletto inamidato e il nastro verde - perché la maestra si era assentata per qualche minuto. Al suo ritorno era accompagnata dal direttore, il che non faceva presagire niente di buono. Nel silenzio improvvisamente calato sulla classe lei cominciò a parlare in un tono pieno di orgoglio e velato da una certa soggezione, presentandoci un signore dall’espressione simpatica, il cui atteggiamento fugò tutti i nostri timori iniziali. “Bambini” annunciò la maestra, “questa mattina è venuto a trovarci Gianni Rodari!” Gianni Rodari, in visita alle scuole elementari della sua città natale, Omegna! Ricordo con inconsueta chiarezza quell’incontro, quanto fu divertente e appassionante, tanto che quasi cinquant’anni dopo posso recitare a memoria alcune delle filastrocche che ci lesse quel giorno.
Agostino Fortis
(Sindaco di San Maurizio d'Opaglio)
San Maurizio d'Opaglio è un comune con poco più di 3000 abitanti sulla sponda occidentale del Lago d'Orta. Nonostante abbia la costa più estesa e suggestiva del lago, nel mondo è conosciuto per la produzione di rubinetteria da bagno e valvolame. Il nostro Comune è capofila di uno dei poli produttivi più importanti d'Italia. L’amministrazione di San Maurizio d’Opaglio è lieta di partecipare a "100 anni Rodari" ritenendolo un modo nuovo di far conoscere all’estero il lato turistico del nostro Paese. Siamo ancor più felici di poterlo fare in occasione del nostro evento soprannominato “Rebel-Ot”, fin dall’inizio simbolo di unione fra associazioni, scuole e commercianti del paese. Rebel-Ot è un termine dialettale che significa ‘un insieme di cose diverse’: la festa vuole essere un messaggio di cultura e solidarietà, espresso con creatività, colore e amore nei confronti del proprio paese e del suo territorio. Durante il Rebel-Ot si balla, si canta, si recita e si mangia per le strade del paese! Una bellissima unione di persone e una produttiva condivisione di idee in continua evoluzione. Citando Rodari «La mente è una sola. La sua creatività va coltivata in tutte le direzioni».
Forum Italia e.V.
“Quello che diciamo può diventare vero. Nessuno possiede la parola magica. Dobbiamo cercarla tutti insieme: in tutte le lingue, con modestia, con passione, con sincerità, con fantasia.”
Dal discorso di ringraziamento di Gianni Rodari al premio H.C. Andersen durante il XII Congresso dell’International Board on Books for Young People, Bologna aprile 1970.
Prof. Jürgen Geist - Technischen Universität München
L'acqua e le acque sono sempre state della massima importanza per l'umanità. Soprattutto nelle aree densamente popolate gli esseri umani usano molti corpi idrici (laghi e fiumi) per le loro molteplici esigenze: per l'approvvigionamento di acqua potabile, per la produzione di energia, come via di trasporto, per la pesca e l'acquacoltura, ma anche a scopo ricreativo. Oltre ad avere numerose funzioni utili, le acque possono anche essere pericolose per l'uomo, ad esempio in caso di alluvioni o se contengono sostanze tossiche. Solo di recente si è sviluppata una migliore consapevolezza del grande valore dei corpi idrici per la biodiversità e per i servizi che forniscono all'uomo. Soprattutto le acque dolci sono ‘punti caldi’ della biodiversità. Ma l'inquinamento, lo sfruttamento eccessivo, i cambiamenti climatici e la diffusione globale delle specie invasive provocano, nelle acque dolci, una perdita di biodiversità addirittura maggiore rispetto a quella delle foreste pluviali tropicali. In particolare le cozze, con il loro complesso ciclo di vita, sono tra le specie di acqua dolce più minacciate al mondo. Grazie alle loro enormi prestazioni di filtrazione - un singolo guscio può filtrare 40 litri di acqua al giorno - questi animali sono di particolare importanza nell'ecosistema acquatico. Poiché richiedono un pesce ospite per lo sviluppo delle loro larve, la loro presenza consente anche di trarre conclusioni su altre specie. Alcune specie di cozze possono raggiungere i 100 anni di età e in rari casi producono persino perle. Senza un intervento, però, molte popolazioni di cozze si estingueranno nei prossimi decenni, motivo per cui è importante attirare l'attenzione su di loro. La protezione di questi animali speciali è stimolante e allo stesso tempo affascinante.
Peter Hilkes
(Morgen e.V. e capo progetto di House of Resources)
L’associazione Morgen e. V. supporta con grande interesse il progetto su Rodari, in quanto si occupa di fare rete tra le organizzazioni e le iniziative di immigrati a Monaco. Riteniamo importante la nostra partecipazione non solo per la comunità italiana che vive a Monaco di Baviera, ma anche per gli altri gruppi di persone con origini straniere o con esperienza di migrazione. Rodari infatti non è conosciuto soltanto dagli esperti, bensì è molto popolare grazie alle innumerevoli traduzioni, come ad esempio quella del ‘Cipollino’. Per molti bambini e famiglie, come per educatori e pedagoghi, Rodari è una pietra miliare. La sua Grammatica della fantasia stimola l’uso della fantasia nel dialogo tra bambini, adolescenti e genitori. Sotto l’organizzazione di Morgen e. V. molti gruppi promuovono la loro lingua madre attraverso corsi, teatro e musica, dando vita a un dialogo. I metodi, i suggerimenti e gli impulsi di Rodari sono in questo senso di grande utilità.
Anna Lavatelli
(Autrice per l'infanzia)
Caro Gianni,
sono passati 100 anni dalla tua nascita e 40 dalla tua scomparsa, ma i cardini della tua ‘rivoluzione’ letteraria sono più vivi e attuali che mai. Nessun altro scrittore italiano è riuscito a imprimere una svolta altrettanto significativa all’arte di scrivere per ragazzi: noi tutti che pratichiamo questo singolare ‘mestiere’ ci siamo avvalsi della tua vela per navigare altri mari e scoprire altre rotte.
Ma di vele nuove non se vedono ancora all’orizzonte, e dunque possiamo ben riconoscerci - con un gioco di parole - scrittori ‘rodati da Rodari’, perché a te ancora guardiamo come modello, anche se vogliamo - com’è giusto e naturale - prenderne poi le distanze per definire noi stessi, percorrere i nostri sentieri. Ogni volta che rileggo La grammatica della fantasia, mi stupisco nello scoprire tra le righe un pensiero, un commento, una ipotesi di così sorprendente attualità da sembrare scritta ieri. Da ognuno dei piccoli semi che hai gettato nella Grammatica, sono germogliate quantità di idee e di progetti - dall’animazione alla lettura, ai giochi creativi, dalla riscoperta delle filastrocche alla narrativa per piccolissimi - che oggi vediamo sbocciare in giro per l’Italia. Anticipatore dei tempi, questo eri soprattutto, caro Gianni Rodari, e nelle tue opere - tra cui la più significativa resta per me Favole al telefono - ci offri un vasto campionario del tuo estro creativo, che non era frutto - come talora si crede - soltanto della tua vivida capacità d’immaginazione, ma di attenti studi letterari (in particolare delle avanguardie letterarie del primo Novecento) e di altissima idealità e moralità civile. Chi si accosta oggi ai tuoi scritti, trova dunque una doppia ricchezza: quella del movimento dei giochi logico-linguistici, che declinano la grammatica della creatività, e quella delle convinzioni che la fanno muovere, che sono - a ben guardare - i valori della nostra costituzione: libertà, democrazia, pace, pari opportunità per tutti. E tutto questo senza moraleggiare, senza ‘fare la predica’ ai bambini, lasciando che fossero le storie stesse a parlare e a offrire l’interpretazione (le interpretazioni) del loro contenuto.
Le tue opere sono quindi una palestra per quanti vogliano imparare a coniugare il pensiero divergente con la convergenza dei valori umani: una palestra un po’ speciale, dove non si ha cura del corpo ma di ciò che sta dentro, dove non si esibisce il muscolo e non è importante arrivare primi, ma si gioca con le parole, tutti insieme, per riconoscersi come cittadini di questo mondo e condividere un cammino comune.
Come un sasso gettato nello stagno crea dei cerchi che si allontanano sempre più ( la metafora più citata della Grammatica della fantasia), i tuoi scritti sono diventati per migliaia di bambini lo spunto per far dare l’abbrivio ai loro pensieri. Che erano già lì, presenti: aspettavano soltanto che qualcuno li facesse emergere e prendere forma. Ma senza quel sasso e la tua mano che l’ha gettato non sarebbero venuti fuori.
Ed è questa la parte più misteriosa, e insieme più intrigante, del progetto che avevi in mente: creare le condizioni perché i bambini si esprimessero liberamente, esplorando tutte le possibilità, tutti i punti di vista, tutte le soluzioni. A nome loro e a nome mio, grazie di cuore, caro Gianni! Ti saluto con la tua famosissima filastrocca dedicata al vigile urbano, rimaneggiata apposta per te.
Chi è più forte di Gianni Rodari?
Resta un esempio per noi senza pari.
Nelle sue favole, schietto e sereno
Ha detto di più, scrivendo di meno.
Nuovi percorsi entusiasmanti
Ha inaugurato per tutti quanti
Sempre in croce nei testi scolari
Chi è più paziente di Gianni Rodari?
Norma Mattarei
(Caritas)
Gianni Rodari è il sogno di un mondo migliore, è fantasia e creatività. La diffusione delle opere e del pensiero di questo grande scrittore è un contributo a una società aperta e solidale. Per questo la Caritas è lieta di sostenere questa fantastica iniziativa.
Maulini - Rodari
(di Anna Lavatelli)
Binomio fantastico: la definizione assegnata da Gianni Rodari a uno dei suoi più famosi giochi di scrittura ha trovato il suo perfetto inveramento nella collaborazione artistica tra l’indimenticabile scrittore per ragazzi e Mauro Maulini, uno dei più sensibili artisti della sua epoca.
Cusiani entrambi, affacciati sullo stesso panorama fin dall’infanzia, innamorati della loro terra, i due amici – per sentieri differenti – giungono a condividere una passione comune: fare grande la letteratura giovanile, regalandole valori nutriti di bellezza e creatività.
Il Lago d’Orta è lì, misterioso e ispiratore, basta gettarvi un sasso e dai cerchi d’acqua le idee nascono e si espandono. Maulini accompagna e riempie di suggestioni le storie rodariane più belle: C’era due volte il barone Lamberto, Gelsomino nel paese dei bugiardi, Il ragioniere-pesce del Cusio, Un giocattolo per Natale, con disegni su carta e con marionette di legno. Nessun altro artista ha saputo meglio penetrare la profondità del pensiero dello scrittore omegnese, interpretarne il rigore professionale e l’etica sociale. Basta guardare il segno di Maulini, così preciso e ardito, a tratti provocatorio, per capire che queste due persone erano fatte per incontrarsi e lavorare insieme.
Patrizia Mazzadi
L’istituto bilingue Leonardo da Vinci è felice di partecipare a un progetto che promuove la fantasia e la creatività dei bambini e dei ragazzi su esempio del grande Gianni Rodari!
Laura Pariani
(Autrice Orta San Giulio)
«Un sasso gettato in uno stagno suscita onde concentriche che si allargano sulla sua superficie, coinvolgendo nel loro moto la ninfea e la canna, la barchetta di carta e il galleggiante del pescatore. Oggetti che se ne stavano ciascuno per conto proprio, nel suo sonno, sono come richiamati in vita, obbligati a reagire, a entrare in rapporto tra loro...» sta scritto in una delle prime pagine della Grammatica della fantasia di Gianni Rodari. Ripenso spesso a questa frase quando faccio la passeggiata quotidiana sulla riva del lago dove è ambientato C’era due volte il barone Lamberto. Ché questo lago ha tutte le carte in regola per far da sfondo a racconti meravigliosi: con un fiumicello che ‘fa di testa sua’, non solo perché, sbeffeggiando la regola grammaticale, vuole l’articolo femminile - la Nigoglia - ma perché – unico tra tutti gli emissari dei laghi alpini – invece di uscire a sud per andare verso il mare, esce dalla parte settentrionale dirigendosi decisamente verso le Alpi.
Alberto Poletti
(Direttore del Parco della Fantasia di Omegna)
Il Parco della Fantasia è un parco letterario: significa che qua si gioca con parole, pensieri, ingegno, con libri e filastrocche, con cartoni e stoffe, con pennarelli e acquerelli; significa che le famiglie si immergono nei racconti di Gianni Rodari, ma soprattutto scoprono i segreti per inventarne e viverne quanti e come li vorranno. Qua i bambini vivranno ciò che non si aspettano: diventeranno attori sopra un palcoscenico, saranno artisti o artigiani, si trasformeranno in maestri, giornalisti, astronauti o baroni; useranno lettere e frasi per raccontare, marionette e travestimenti per inventare, supporti polimaterici per disegnare, cartoni e legno per costruire; viaggeranno sul lago o in città alla scoperta di luoghi, angoli e facce, che faranno emozionare, conoscere, immaginare… Incontreranno il potere della creatività per diventare ciò che si vuole, liberare i sogni, decidere ciò che è giusto per ognuno. È un angolo di mondo in cui scuole e famiglie vivono tra giochi, favole ed esperienze nuove seguiti dagli animatori, persone fantastiche che hanno studiato tanto per non perdere
il ricco tesoro dei bambini: la fantasia.
ProgettoQuindici e.V.
(Compagnia teatrale)
Il barone Lamberto che visse due volte è l’occasione per ProgettoQuindici di entrare nel fantastico mondo della scrittura rodariana rivolgendosi per la prima volta a un pubblico di giovani adulti e di adulti giovani: Rodari è il più popolare scrittore italiano per ragazzi nel mondo e tantissimi, inclusi molti di noi, sono cresciuti come genitori trovando ispirazione tra le
pagine della sua Grammatica della Fantasia.
«Colui il cui nome è sempre pronunciato resta in vita» è la profezia che segna la novella pubblicata nel 1978. Una profezia che resta ancora molto attuale nel frenetico e sempre connesso mondo del 2020.
I suoi personaggi, l’ironia, gli schemi narrativi sono figli di un profondo processo creativo che il gruppo di attori è pronto a intraprendere sotto l’esperta guida artistica di Floriano Negri. L’idea è di immergersi nei misteri dell’Isola di San Giulio con lo sguardo dei bambini, offrendo uno spettacolo adatto ai grandi. Nell’opera si sente il richiamo a seguire la propria testa ed è con questa libertà e apertura mentale che ProgettoQuindici declinerà la storia.
Dott.ssa Nicoletta Riccardi
(CNR – IRSA)
Il Ragionier Pesce e le cozze: arrivano le sentinelle per il Lago d’Orta.
Nel 1930 il Lago d’Orta viene definito sterile. Già dal 1926 gli scarichi industriali hanno avvelenato qualsiasi forma di vita, con ricadute catastrofiche sul piano ambientale, turistico e sulla pesca. È un lago «dove neanche un’anguilla tenterebbe di sopravvivere» secondo il poeta Eugenio Montale. Le cure tardano a venire, ma finalmente nel 1989 si interviene con l’iniezione di tonnellate di carbonato di calcio. Questa cura d’urto intrappola i metalli tossici presenti nelle acque e tampona l’acidità. Si cominciano a vedere piccoli segnali di quella rinascita del lago profetizzata dal ragioniere pesce del Cusio.
Ma, ahimè, il lago è un imbuto: le sostanze tossiche che vengono abbattute dalle acque si accumulano nel fondale! La vita riprende gradualmente nelle acque, ma i fondali sono deserti e rappresentano una minaccia per i rifiuti tossici che vi si sono accumulati. E nuovo allarme suscitano recenti e ripetuti sversamenti di sostanze di natura ignota. C’è bisogno di bonificare questo fondale e, ancor più, di installare un sistema d’allarme che si attivi precocemente qualora altre fonti di inquinamento dovessero tornare a minacciare il lago. Da qui nasce l’idea di utilizzare le cozze d’acqua dolce, che sono i migliori depuratori naturali e i più sensibili biosensori esistenti. Il progetto RIS-ORTA sfrutta questa peculiarità delle cozze: il ripopolamento delle aree costiere metterà tanti piccoli depuratori al lavoro per favorire l’assorbimento delle sostanze tossiche dai fondali; la registrazione delle reazioni delle cozze provviste di sensori le trasformerà in sentinelle naturali pronte a dare l’allarme in caso di nuovi scarichi inquinanti.
Gianni Rodari – Gianni Colla – Mauro Maulini
(di Silvia Maulini)
Gianni Rodari, Gianni Colla e Mauro Maulini si ritrovano finalmente fra Monaco di Baviera e il Cusio in occasione del centenario della nascita dello scrittore omegnese.
Tre cusiani, di nascita o di adozione, accomunati da una visione anticonformista e creativa del mondo e della realtà umana, capaci di vedere oltre alla superficie delle cose e delle persone e impegnati a creare con parole scritte o declamate o con linee e colori mondi di fantasia affascinanti e ironici. Maulini e Rodari si incontrarono brevemente negli anni Settanta sul Lago d’Orta e discussero a grandi linee il progetto di un allestimento teatrale dell’opera Gelsomino nel paese dei bugiardi. La prematura morte dello scrittore precluse un’ulteriore diretta collaborazione ma il progetto si concretizzò finalmente nel 1985 con la realizzazione da parte di Maulini dei costumi e delle marionette per un allestimento dell’opera rodariana su sceneggiatura di Gianni Colla per il Teatro Colla di Milano. La prima del Gelsomino con le marionette di Maulini ebbe luogo nel 1986, preceduta da mesi di intenso lavoro e innumerevoli incontri tra l’artista e i Colla, spesso sulle rive del Lago d’Orta. Maulini produsse decine e decine di bozzetti e prototipi, sotto lo sguardo competente e critico di Gianni Colla e della figlia Cosetta. Lo spettacolo fu un grande successo e rimane tuttora nel repertorio del Teatro Colla a Milano.
Dopo il Gelsomino la collaborazione proseguì con la realizzazione da parte di Maulini di schizzi e prototipi per un allestimento presso i Colla dell’opera di Rodari C’era due volte il barone Lamberto, progetto che purtroppo non venne mai realizzato. Il materiale prodotto per i due progetti fortunatamente non è andato perduto e costituisce una componente visiva di grande importanza in questa serie di manifestazioni organizzate in onore del centenario della nascita di Rodari.
Egbert van Wyngaarden
www.wyngaarden.net
"Partendo dalla Grammatica della fantasia e dal 'binomio fantastico', vorrei chiedermi come Rodari può aiutarci a trovare soluzioni creative alle sfide di oggi e, inoltre, ispirarci a pensare con una forte creatività grazie alla tecnica narrativa." In che modo i produttori di media possono affrontare in modo costruttivo le sfide del futuro? Questa è la domanda che l'autore e la mente digitale Egbert van Wyngaarden affronta.
Francesco Ziosi
(Istituto Italiano di Cultura)
È un onore per me, come addetto reggente dell’Istituto Italiano di Cultura di Monaco Di Baviera, partecipare ai
cento anni di Gianni Rodari. Le sue filastrocche e i suoi racconti sono stati compagni della mia infanzia, di quella delle mie figlie e di molti altri bambini. A Monaco, città di
grande immigrazione, abitano davvero ‘i bambini di tutto il mondo’, ed è per questo che lasciare che Rodari si racconti qui è, credo, particolarmente importante e felice. Rodari riuscì a farsi capire da tutti, bambini e non, dappertutto: senza perdere però i legami con quell’angolo di provincia piemontese che ospitò la sua, di infanzia, con quel lago in mezzo alle montagne e a metà del quale, ma non proprio a metà, c’è l’isola di San Giulio.
Raffaele Fattalini
Filastrocca per gli amici di Baviera
Wilkommen sul Lago
d’Orta
e in tutta la Riviera,
voi ragazzi di Baviera:
la bellezza qui vi porta.
Su e giù per le sue
sponde
voi vedrete paeselli,
si rispecchian nelle
onde
Alzo, Pella e i castelli.
Sul cucuzzolo
boscoso
c’è un convento
silenzioso,
dove pregano la Pace
ospitali Francescani.
Poi vedrete il Monte
Rosa
da un paese molto
ameno,
ma se il cielo è sereno
e la pioggia si riposa.
Le Madonne sono
due:
sulla rupe detta il
Sasso,
l’altra a fronte più in
basso
che qui apparve con
gran luce.
San Giulio
In un tempo assai
remoto
due fratelli di lontano
giunser qui in questo
loco
già allora fuori mano.
Giulio eran e Giuliano,
missionari e muratori
cento chiese
costruttori,
riposarono a Gozzano.
Vista l’isola nel lago
Giulio disse: “Io ci
vado”.
Non essendoci il
battello
navigò sul suo
mantello.
Serpi draghi e
pipistrelli
e altri mostri come
quelli
scacciò via con la
Croce
senza neanche alzar
la voce.
Da allora tutto tacque
e fu pace sulle acque.
Giulio santo visse qui
fino al giorno che
morì.
Tra i miracoli del Santo
c’è una fonte
portentosa
che zampilla vino a
iosa
a Maggiora lì accanto.
Ottone e Guglielmo
Venne Ottone d’Aleman,
ma a caval, non in
pullman,
e il tesoro del castello
portò via anche quello.
Nacque allora un
bambino
battezzato
Guglielmino:
grande Abate fondò
chiese
dove Europa lo
richiese.
La basilica del
pellegrino
La basilica è antica.
È arcana e silenziosa.
Qui la mente si riposa
e una Voce ascolta
amica.
A colori la sua storia
è narrata negli
affreschi
lungo tutte le pareti
dove appare la sua
gloria.
Un signore verde-nero
si presenta
all’improvviso.
È avvolto nel mistero,
nulla svela il suo viso.
Egli vien dal
Medioevo,
mille anni di cammino.
“Chi sei tu? - io gli
chiedevo -
Santo, abate o
pellegrino?”
Muto sta il
personaggio.
Il tacer talvolta è
saggio.
L’Orca
Passeggiando lungo
l’onda
sotto l’alto minareto
scoprirem la grotta
fonda
che rinchiude un gran
segreto:
la sorella di Lochness
che sta qui ancora
adess.
Zanne lunghe e coda
aguzza,
assicurano che puzza.
Navigando sul veliero
pilotato dal Duilio
presso l’isola San Giulio
vidi il Drago tutto nero!
Quei col remo lo colpì.
“Ahi!” gridò lui
furibondo
“May amèch, zabì a
mì!?”
E sparì tutto sul fondo.
Un mondo di turisti
Giapponesi al
Mottarone,
messicani su a
Buccione,
un inglese giunto in
treno
l’han mandato ad
Ameno.
Molti sono i tedeschi
a cui piaccion pesci
freschi.
Ci son pure gli
olandesi
che al sole stan
distesi.
Un francese che
reclama
è contento poi di
Lagna. Australiani a
Miasino
che è un grazioso
paesino.
Piazza Motta e Sacro
Monte
Piazza Motta ci
accoglie
con l’antico Palazzotto
che se piove ci stai
sotto,
e una fila d’ombra e
foglie.
Nei caffè della
Piazzetta
ci si siede senza fretta,
della torta una gran
fetta,
di gelato una
coppetta.
Poi si sale al Sacro
Monte
in mezz’ora si è su
e di là si guarda giù:
lago e monti sulle
sponde,
quasi in mezzo
l’isoletta
da san Giulio
benedetta
con la villa del barone
che Lamberto fa di
nome.
Un pittor fa un
acquerello
con un po’ di verde e
azzurro
e poi rosa a farlo bello.
Più che un quadro è
sussurro.
San Francesco sta
lassù
Faggi, tigli, querce e
pini,
quassù vive san
Francesco,
ancor parla agli
uccellini,
loda l’acqua, il sole, il
Cielo.
Cento e cento
personaggi,
dame, dotti e
popolani,
fino il Papa e il Sultan
a Francesco omaggio
fan.
Arrivederci, auf
Wiedersehen
Tititera è finita,
che accompagna
vostra gita.
Di Baviera amici cari
vi saluto con Rodari,
con la sua fantasia,
la più bella che ci sia:
“Se ci fosse un mondo
per vivere in pace,
per essere amici,
con una scuola per
imparare
a leggere, scrivere e
parlare
la lingua della felicità.”