FLORIANO NEGRI
Nasce a Borgomanero (NO) il 4 settembre 1968.
Dopo le medie inferiori frequenta il Conservatorio “A.Vivaldi” di Alessandria diplomandosi in Teoria e Solfeggio.
Supera il provino di selezione dell’ Accademia de Filodrammatici di Milano dove si diplomerà in Dizione portamento e gesto.
Inizia subito un suo percorso di formazione partecipando ad uno stage sulla commedia dell’arte con TAG Teatro di Venezia diretto da Carlo Boso, imparando a recitare in improvvisazione come facevano i comici italiani intorno all’anno 1500.
Prosegue andando in Francia all’Association La Chassee che grazie al clown e mimo Nola Rae capisce l’importanza del ritmo e della mimica per esprimersi in teatro.
Di conseguenza è a Bergamo T.T.B. Teatro Tascabile che con impegno e dedizione apprende le regole del teatro da strada e impara a camminare sui trampoli.
Conosce Tony Comello del Teatro Trebbo di Milano, scoprendo come gli spettacoli con i ragazzi possono essere interattivi e coinvolgenti.
Con la compagnia Gianni e Cosetta Colla di Milano allestirà una numerosa serie di spettacoli per ragazzi, imparerà la difficile arte del marionettista
Tutte queste esperienze lo portano a perfezionare un suo stile di teatro per ragazzi, basato sull’unire tecniche diverse e in modo particolare sull’improvvisazione e l’interattività.
Fonda l’ Associazione Cavallo Parlante (il nome è tratto da una raccolta di filastrocche di Gianni Rodari) e inizia a creare spettacoli per ragazzi seguendo una pedagogia rodariana basata sul concetto che il bambino dev’essere al centro dell’atto creativo. Infatti i suoi spettacoli utilizzano come attori alcuni ragazzi del pubblico che recitano in improvvisazione. Lo spettacolo che più racchiude questo concetto è C’era due volte il barone Lamberto allestito nell’anno 2.000 e grazie alla collaborazione con Parco della Fantasia di Omegna ha al suo attivo un migliaio di repliche.
Si appassiona sempre di più alle opere di Rodari e in particolare alla sua pedagogia basata sull’educazione alla creatività.
Il fatto che nelle scuole bisognerebbe introdurre la materia della FANTASTICA lo affascina.
Il pensiero ”divergente” non deve suscitare paura e timore, ma al contrario può essere una risorsa per far capire che ci sono altri modi per guardare la realtà che ci circonda.
Collabora, tramite progetti, con numerose scuole Ist. Profess. Bellisario di Inzago (MI)e Ist. Cavalieri di Milano; “Strega comanda color” laboratorio con gli studenti dell’ Istituto comprensivo “G.Pascoli” di Gozzano; “Il colore dei mestieri” Infanzia di Maggiate Sup.; partecipazione a “I bambini del mediterraneo” Ostuni (BR); direzione didattica di Borgomanero progetto “Libri a catinelle” e “Teatrando”.
Allarga le sue esperienze espressive allestendo le mostre “ Parole da guardare” e “H2rOdari”, nonché il riallestimento dello spazio ludoteca dedicato a Gianni Rodari a Omegna.
Questi sono solo alcuni degli innumerevoli progetti e allestimenti che con la sua regia e sotto la sua direzione hanno arricchito la sua esperienza con i ragazzi.
Concludendo!
Quando si parla di pedagogia rodariana si ha l’obbligo di considerare tre fattori fondamentali dell’opera di Rodari che sono:
Gioco ludo-linguistico : filastrocche, acrostici, e tutto ciò indicato nel libro “La grammatica della fantasia” di G.Rodari)
Orecchio acerbo (opera di G.Rodari): ascoltare i ragazzi avendo sviluppato un orecchio capace di sentire le loro esigenze, aspettative e il loro punto di vista.
Impegno civile: la lotta alla fame nel mondo, alla difesa dell’ambiente, ai diritti dei bambini, ecc.
Tutto questo è contenuto nel lavoro che appronta con studenti di qualsiasi scuola con le quali