Road to EXPO
LE TECNOLOGIE SMART AL SERVIZIO DELL'AMBIENTE
La scelta del tema di Expo "Nutrire il pianeta, energia per la vita" nasce dalla volontà di realizzare una manifestazione capace di spronare l'uomo verso un mondo più intelligente, meno sprecone, più attento, più sostenibile.
E quale aiuto migliore della tecnologia per aiutarci a imboccare questa affascinante strada?
È proprio da quest'idea che nasce il progetto "Smartainability", una parola che nasce dall'incontro tra Smartness e Sustainability. L'utilizzo di tecnologie "smart", intelligenti, per aiutarci ad ottenere una migliore sostenibilità ambientale, misurabile dal punto di vista quantitativo e qualitativo.
Si tratta di un progetto sviluppato da RSE - Ricerca sul Sistema Energetico proprio in funzione di Expo2015 di cui potete trovare un video e una scheda descrittiva sul nostro Centro Risorse Expo.
La sostenibilità sarà incentrata a ridurre gli impatti ambientali derivati dalle emissioni inquinanti, a limitare i costi e a migliorare il bilancio economico e la qualità dell'esperienza Expo.
La componente smart sarà invece garantita dalla realizzazione di un ambiente urbano moderno e integrato, dotato di eccellenze nei campi dell'Informazione Technologies, della Comunicazione, della Mobilità, dell'Ambiente e dell'Efficenza Energetica.
Ecco allora che Expo 2015 punterà a diventare un esempio per eventi di queste dimensioni in termini di minimizzazione dell'utilizzo di risorse, massimizzazione di riuso, riciclo e recupero e minimizzazione della produzione di scarti non riciclabili con l'importante obiettivo di una raccolta differenziata almeno al 70%.
SOSTENIBILITÀ DA TOCCARE NEI PADIGLIONI
Ovviamente anche i Padiglioni dei Paesi si sono adeguati a questo mood e hanno cercato di realizzare i propri edifici seguendo il più possibile le linee guida suggerite dagli organizzatori improntate a logiche di sostenibilità e di recupero dei materiali.
Abbiamo già citato nei capitoli precedenti il Padiglione Italia come un esempio di questa attenzione ecologica. Le sue strutture infatti sono realizzate con pannelli di cemento in grado di catturare gli agenti inquinanti presenti nell'aria trasformandoli in sali inerti. Anche i padiglioni di Francia, Austria, Spagna e Polonia (realizzato con scatole di legno assemblate) hanno fatto ampio ricorso al legno come materiale costruttivo preponderante, naturale e perfettamente riutilizzabile (tanto che quello francese era già stato utilizzato per la passata edizione di Shanghai). La modularità e il ricorso al legno fanno parte anche del padiglione del Giappone, realizzato con 17.000 pezzi di legno incastrati tra in modo da far penetrare la luce del sole.
La Gran Bretagna cerca invece di stimolare la curiosità dei visitatori con un padiglione dal concept ecologico, più che dai materiali utilizzati, ispirandosi al percorso di un'ape che da un'orchidea passa per un prato fiorito fino a ritornare al suo alveare. Un gigantesco alveare di metallo animato da luci e suoni ci accompagnerà in questo viaggio fortemente evocativo della magia della natura.
Interessanti anche alcune idee dei Padiglioni Corporate come quello di Coca Cola che è privo di impianto di aria condizionata grazie all'intelligente utilizzo di cascate d'acqua sui lati e a un sapiente uso della ventilazione naturale.
Spazio al verde invece in molti padiglioni con ben 36 che hanno coperto a verde almeno il 50% della loro superficie a disposizione.
Da citare i padiglioni di Israele e Usa dove troviamo innovativi giardini e orti verticali a rilanciare il tema dei tetti e delle superfici verdi che si potrebbero realizzare sugli edifici nelle grandi metropoli mondiali.
La Polonia, per fare un esempio di utilizzo di energie rinnovabili, ha coperto l'80% del suo fabbisogno di acqua calda grazie all'utilizzo di pannelli solari termici.
Cocì come gil Emirati Arabi Uniti che hanno utilizzato una combinazione di solare termico e solare fotovoltaico.
La Cina ha invece adottato una copertura in bambù con aperture sulla sommità per consentire una migliore ventilazione.
Inoltre in ben 63 padiglioni sono state previste soluzioni di controllo della radiazione solare tramite l'involucro (ombreggiature, schermature facciate ventilate, materiali a transizione di fase).
Anche in tema di illuminazione e risparmio energetico c'è stato un larghissimo utilizzo dell'illuminazione a basso consumo con un ampio ricorso a lampadine led.
Curioso infine, legato al concetto di riuso, il caso del padiglione del Don Bosco che ha deciso di donare al termine della manifestazione il proprio padiglione in beneficenza per realizzare una scuola in Ungheria, così come il Padiglione del Principato di Monaco che verrà smontato e destinato a vari usi in un paese dell'Africa sub-sahariana.
Per concludere, la sfida dell'Expo passa anche dalla capacità di comunicare un nuovo stile di vita che passa inevitabilmente da comportamenti virtuosi nel modo di costruire e di occupare gli spazi.
Vedremo se questi sei mesi saranno capaci di far vivere queste esperienze ai milioni di visitatori che toccheranno con mano questi nuovi luoghi e che, si spera, acquisiranno e porteranno con loro, nei loro Paesi d'origine, questa nuova e sostenibile visione del mondo.
DIRITTI:Riceve questa comunicazione come utente registrato presso Fiera Milano Media.
http://www.expo2015.org/it
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